L'Università
degli Studi di Firenze ha conferito al Direttore Generale
della Gestione Sportiva Ferrari, Jean Todt, la laurea
honoris causa in Ingegneria meccanica.
Todt ha ricevuto il titolo accademico, attribuitogli "per
la rilevante opera svolta nello sviluppo di tecnologie
avanzate nel settore automobilistico sportivo perseguita
anche con la promozione di collaborazioni di ricerca
Università-industria", nel corso in una cerimonia che
rientra nell'ambito delle manifestazioni per gli ottanta
anni dell'ateneo fiorentino.
Il titolo è stato consegnato a Jean Todt dal rettore
Augusto Martinelli, che ha ricordato quanto sia preziosa
la collaborazione fra la facoltà di ingegneria fiorentina
e la Ferrari, considerando anche che alcuni ex studenti
lavorano presso gli stabilimenti della Casa di Maranello.
"Sono il terzo in casa Ferrari-Maserati a ricevere questo
onore," ha detto un emozionato Jean Todt nel corso della
sua 'lezione'. "Arrivo dopo il Presidente Montezemolo, che
ha avuto il riconoscimento dall'ateneo di Modena, e Ross
Brawn, che ha ricevuto la laurea dall'università di
Ancona."
"L’automobilismo sportivo è stata sempre la mia grande
passione. Sin da quando ero un ragazzo, il mio sogno era
cimentarmi nelle corse automobilistiche. Ho iniziato con
il rally e sono poi approdato alla Formula 1, con la
Ferrari, nel 1993. Per me la Ferrari era sempre stata un
mito. Molti mi avevano detto che non avrei resistito
molto, che per uno straniero sarebbe stato ancora più
difficile: nemmeno io credevo che sarei rimasto così a
lungo e, invece, eccomi ancora qui, quasi undici anni
dopo."
"Il
successo di una squadra o di un atleta, qualsiasi sia lo
sport, ha nel risultato un verdetto inappellabile. Fra i
compiti di un capo c’è anche quello di gestire le
sconfitte ma anche le vittorie. Dalle prime si devono
imparare le lezioni per ribaltarle, dalle seconde si
devono trarre le motivazioni per ripeterle," ha proseguito
Todt. "Alla Ferrari abbiamo faticato tanto prima di
arrivare al successo. Per tre anni consecutivi, dal 1997
al 1999, la vittoria nel Campionato Piloti ci è sfuggita
all’ultima gara mentre il titolo Costruttori è arrivato
nel 1999, interrompendo un digiuno che durava dal 1983. Il
2000 è stato l’anno della svolta, poi sono arrivati i
successi del 2001, del 2002 e del 2003. E non vogliamo
certo fermarci. Le leggi dello sport dicono che non si può
vincere sempre e siamo preparati all’eventualità di non
farcela: però faremo di tutto per prolungare quella che
può essere, a giusta ragione, definita un’era Ferrari.
Siamo al vertice della Formula1 dal 1997 ed intendiamo
restarci a lungo."
"Quando
sono arrivato in Ferrari, nel 1993," ha spiegato Todt, "ho
iniziato a portare avanti un progetto che aveva molteplici
scopi: riunire a Maranello tutte le attività legate alla
Formula 1; creare strutture all’avanguardia; cercare
persone di eccellenza per tutti i ruoli; reperire le
risorse economiche necessarie per raggiungere i nostri
obiettivi e scegliere partner tecnici di valore assoluto.
C'è poi un ingrediente che nessun manager di successo può
creare senza il contributo di tutti : lo spirito di
squadra. Credo che il mio compito principale sia proprio
quello di indirizzare le energie di tutti nella stessa
direzione perché una barca a vela in balia di venti
contrastanti è destinata a restare ferma, se non a tornare
indietro." |