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Laurea honoris causa in Ingegneria a Jean Todt

Lunedì 16 Febbraio 2004      

 

L'Università degli Studi di Firenze ha conferito al Direttore Generale della Gestione Sportiva Ferrari, Jean Todt, la laurea honoris causa in Ingegneria meccanica.
Todt ha ricevuto il titolo accademico, attribuitogli "per la rilevante opera svolta nello sviluppo di tecnologie avanzate nel settore automobilistico sportivo perseguita anche con la promozione di collaborazioni di ricerca Università-industria", nel corso in una cerimonia che rientra nell'ambito delle manifestazioni per gli ottanta anni dell'ateneo fiorentino.
Il titolo è stato consegnato a Jean Todt dal rettore Augusto Martinelli, che ha ricordato quanto sia preziosa la collaborazione fra la facoltà di ingegneria fiorentina e la Ferrari, considerando anche che alcuni ex studenti lavorano presso gli stabilimenti della Casa di Maranello.

"Sono il terzo in casa Ferrari-Maserati a ricevere questo onore," ha detto un emozionato Jean Todt nel corso della sua 'lezione'. "Arrivo dopo il Presidente Montezemolo, che ha avuto il riconoscimento dall'ateneo di Modena, e Ross Brawn, che ha ricevuto la laurea dall'università di Ancona."

"L’automobilismo sportivo è stata sempre la mia grande passione. Sin da quando ero un ragazzo, il mio sogno era cimentarmi nelle corse automobilistiche. Ho iniziato con il rally e sono poi approdato alla Formula 1, con la Ferrari, nel 1993. Per me la Ferrari era sempre stata un mito. Molti mi avevano detto che non avrei resistito molto, che per uno straniero sarebbe stato ancora più difficile: nemmeno io credevo che sarei rimasto così a lungo e, invece, eccomi ancora qui, quasi undici anni dopo."

"Il successo di una squadra o di un atleta, qualsiasi sia lo sport, ha nel risultato un verdetto inappellabile. Fra i compiti di un capo c’è anche quello di gestire le sconfitte ma anche le vittorie. Dalle prime si devono imparare le lezioni per ribaltarle, dalle seconde si devono trarre le motivazioni per ripeterle," ha proseguito Todt. "Alla Ferrari abbiamo faticato tanto prima di arrivare al successo. Per tre anni consecutivi, dal 1997 al 1999, la vittoria nel Campionato Piloti ci è sfuggita all’ultima gara mentre il titolo Costruttori è arrivato nel 1999, interrompendo un digiuno che durava dal 1983. Il 2000 è stato l’anno della svolta, poi sono arrivati i successi del 2001, del 2002 e del 2003. E non vogliamo certo fermarci. Le leggi dello sport dicono che non si può vincere sempre e siamo preparati all’eventualità di non farcela: però faremo di tutto per prolungare quella che può essere, a giusta ragione, definita un’era Ferrari. Siamo al vertice della Formula1 dal 1997 ed intendiamo restarci a lungo."

"Quando sono arrivato in Ferrari, nel 1993," ha spiegato Todt, "ho iniziato a portare avanti un progetto che aveva molteplici scopi: riunire a Maranello tutte le attività legate alla Formula 1; creare strutture all’avanguardia; cercare persone di eccellenza per tutti i ruoli; reperire le risorse economiche necessarie per raggiungere i nostri obiettivi e scegliere partner tecnici di valore assoluto. C'è poi un ingrediente che nessun manager di successo può creare senza il contributo di tutti : lo spirito di squadra. Credo che il mio compito principale sia proprio quello di indirizzare le energie di tutti nella stessa direzione perché una barca a vela in balia di venti contrastanti è destinata a restare ferma, se non a tornare indietro."

 
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