Progetto Cockpit

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PROGETTO COCKPIT

 

" Qualcuno mi ha detto che questa è roba da gente all'ultimo stadio!
Io credo semplicemente che quando uno fa una cosa debba farla bene, e siccome a me i giochi .. pardon .. i simulatori di guida piacciono, perchè non goderseli nel miglior modo possibile ? "

 

Dalla prima idea ...

... al progettO

Dalla carta ...

... alla realizzazionE

Dalla realtà ...

... a quella virtualE

 

La ricetta perfetta per un posto di guida coinvolgente al massimo ? eccola !

L'ergonomia prima di tutto...

Un'esperienza di guida veramente coinvolgente parte necessariamente dal realismo del posto di guida, e dalla naturalità con cui tutti i componenti sono collegati tra loro. Conseguenza di ciò è che tutto il progetto, fin dal suo inizio, si è sviluppato nel tentativo di curare attentamente l'interazione tra il corpo del pilota e le parti che compongono il simulatore.

La postura del pilota su di un reale mezzo da competizione è curata dai progettisti esattamente come ogni altro aspetto del veicolo (vedi immagine qui accanto presa dal web) e con altrettanta, se non maggior cura, deve essere curata in un simulatore virtuale in cui ogni distrazione o fastidio o innaturalità porta ad aumentare quella distanza dal mondo virtuale che è inevitabilmente enorme e fortunatamente incolmabile.

Volevo realizzare qualcosa che fosse percepito come naturale, e come familiare fin dal primo momento in cui uno si sedesse. Per far ciò ho iniziato dall'osservazione della posizione di guida su vari mezzi, in particolare sul Kart, l'auto da corsa per eccellenza e di cui sono patito. Ho anche fatto qualche piccolo esperimento mettendomi seduto per terra con il volante tra le mani e posizionando la pedaliera sotto i piedi in varie posizioni. In questo modo ho cercato di capire la postura più naturale da tenere in ogni circostanza di guida. Ad esempio è stato chiaro che le mani sul volante dovrebbero essere all'altezza delle spalle e che le braccia dovrebbero essere tese ma non troppo. Anche le gambe non devono essere tese e le ginocchia devono essere sollevate e allargate. In più i piedi devono essere rilassati quando non premono i pedali, per evitare di affaticarsi sul lungo periodo, ma deve essere facile raggiungere il fondo corsa dei pedali senza intoppi e senza movimenti innaturali.

Come potete leggere nel box dedicato al progetto, ho preso varie misure su di me, sul sedile e sulle altri parti ed ho cercato di riprodurre il tutto in assieme virtuale tramite il CAD. Ho cioè posizionato virtualmente tutte la parti in una configurazione nominale, cioè in una posizione di riferimento. Ovviamente ho anche previsto che il cockpit fosse facilmente regolabile. Ad esempio il tavolino che regge il volante può scorrere avanti ed indietro, e su e giù in alcune posizioni prestabilite. Stessa cosa vale per la pedaliera che può avanzare o arretrare, e in più anche modificare la propria inclinazione. Tutto tramite un paio di viti, o il velcro.


Le posizioni determinate a priori nel progetto, cioè quelle nominali, si sono dimostrate ottimali fin dalla prima volta che mi sono seduto sul cockpit, ma ovviamente la possibilità di cambiare certe lunghezze o inclinazioni permette anche ad altre persone di corporatura differente dalla mia di trovare una posizione abbastanza familiare. Io sono abbastanza alto. Per quelli più bassi di me è vitale poter avvicinare a se la pedaliera ed il volante.
 

...poi la stabilità !

Uno dei maggiori difetti dei sistemi di questo tipo, e parlo sopratutto dei cockpit commerciali, venduti spesso a prezzi non proprio popolari, è la stabilità.

Infatti, fin da quando esistono questo tipo di periferiche per i giochi di auto, è sempre stato importante avere il volante ben fermo tra mani, la pedaliera ben ferma sotto i piedi e tutto fermo rispetto al proprio corpo. Avere la pedaliera che scivola sul pavimento o il monitor che inizia a oscillare ad ogni manovra è quando di più irritante si possa provare.

Tutto questo è divenuto ancora più importante con l'arrivo delle periferiche con force feedback. Infatti questi volanti sono fantastici, ed hanno permesso di raggiungere livelli di simulazione altrimenti impossibili. Però più essi sono ben fatti, ad esempio usando robuste parti in metallo, e più il feedback è realistico e più vengono generate forze molto intense. Queste forze, che si vanno a scaricare sul supporto, come può esserlo un tavolo o una scrivania, inducono il supporto stesso a muoversi, a storcersi ed a vibrare. Questo provoca due grossi problemi. Il primo è che mentre il pilota sterza, invece di ruotare il volante, si sposta il cortpo del volante ed supporto ad esso collegato e quindi la precisione di guida va a farsi benedire (qualcuno avrà presente quant'è complicato anche solo andare dritti sul rettilineo principale de Le Sartie con un Toyota 88c a GT4). Il secondo problema è un decadimento del realismo e delle informazioni che il volante ci trasmette. Solo se la base del volante è perfettamente immobile, tutte le forze vengono percepite dalle nostre mani e dalle nostre braccia, così che possiamo percepire realmente se la macchina sta ad esempio sottosterzando, o se le ruote stanno per iniziare a slittare e quindi siamo vicini ad un testacoda.

In più in questo mio progetto, volevo che il monitor, la tv e la consol fossero integrati nel sistema, e quindi una buona stabilità è diventato un requisito anche per permette a tutti questi delicati componenti elettronici di funzionare al meglio ed in sicurezza. Non credo farebbe piacere a nessuno vedere il proprio monitor sdraiarsi rovinosamente per terra a causa di un violento controsterzo :)

Il progetto del coockpit si è quindi orientato nel cercare di contenere al massimo tutte le forze generate dal pilota durante le manovre e da rendere volante e pedaliera un corpo unico con il resto della struttura. Sarà spiegato tutto meglio più avanti nel box dedicato al progetto, ma posso citare come esempio che il tavolino che regge il volante è stato rinforzato con un pannello sul fondo che ne previene le  oscillazioni laterali, mentre la pedaliera è ben salda ai longheroni e scarica direttamente le forze sul pavimento. 

Lo schermo al suo posto

Ho sempre pensato, che uno dei fattori di maggior realismo e di maggior coinvolgimento di un sistema come questo fosse l'integrazione dello schermo/tv all'interno del cockpit stesso. Tutto il progetto si è incentrato intorno a questo aspetto e ho studiato la posizione del pilota e dei supporti, in modo tale che gli occhi fossero esattamente all'altezza del piano medio del monitor. Il volante poi, posto subito di fronte al pannello avrebbe dovuto far parte integrante dell'immagine, quasi uscire da questa, e così è stato.

Attualmente dispongo di un Samsung T240HD che è un monitor/tv 16:10 di 24" di diagonale (quindi con ingressi DVI e HDMI, casse e sintonizzatore tv analogico e digitale). La risoluzione è di 1900x1200px, con una buona velocità di aggiornamento ed una discreta gamma di colori (anche se non eccezionale rispetto ad altri pannelli, ma questo si nota solo con le foto, mentre per i giochi è perfetto). Questo schermo è stato acquistato ben prima della realizzazione del cockpit e ancora prima dell'arrivo della XboX360. In realtà doveva essere il secondo monitor del pc, ma è stato il punto di partenza intorno al cui è stato tutto.

Non saprei dire se un monitor di diagonale più grande sarebbe stato migliore. Così come è concepito adesso, il mio cockpit potrebbe ospitare uno schermo 26" o 28" ma difficilmente uno più grande. Infatti il problema è l'altezza del monitor, cioè la distanza tra il piano d'appoggio e il bordo inferiore della cornice. Infatti come ho scritto, la posizione ottimale si ottiene quando gli occhi sono esattamente al centro dello schermo. Con un monitor grande questo sarebbe impossibile, poichè, come ovvio, non può sprofondare nel piano di appoggio e quest'ultimo è limitato in basso dalla sommità delle ginocchia. Forse complicando molto la struttura, cioè praticando una cavità nel piano di appoggio ed inventandosi un sistema di bloccaggio ad hoc, sarebbe possibile alloggiare anche un 40" ma dovrei anche allontanare lo schermo dietro al volante e quindi avremmo ben pochi benefici. In ogni caso, per il momento, nonostante svariate ore di utilizzo, non sento la necessità di un pannello più grande. Durante la guida l'attenzione si focalizza sulla parte centrale dell'immagine e la zona periferica dello schermo casca ai margini del campo visivo. Dopo qualche minuto tutto ciò che arreda la stanza sparisce e non distrae affatto.

Un vero salto di qualità potrebbe essere l'utilizzo di uno schermo panoramico di altezza simile all'attuale 24", ma di larghezza molto maggiore, come qualcuno dei 24:9 messi in commercio di recente. Altra soluzione potrebbe essere realizzata affiancando più monitor tra loro, come poi era nella mia iniziale idea (di cui si notano ancora dei disegni in questa pagina). Tali soluzioni però sono difficili da realizzare, per via dei costi e della compatibilità specie con le Consol, e perchè porterebbero ad altri tipi di inconvenienti come le cornici che interromperebbero l'immagine.
  


01_12_2010 Aggiornamento : BREVE GUIDA ALLA SCELTA ED AL POSIZIONAMENTO DELLO SCHERMO

Un buon cockpit deve aiutare a raggiungere il maggior coinvolgimento di gioco possibile, immergendo l’utente nel mondo virtuale realizzato dalla consol o dal pc che sia. Ovviamente la parte principale del coinvolgimento dipende dal sw che genera le immagini, ma è altrettanto importante come l’occhio “vede” l’immagine, o meglio come la “percepisce”. Di conseguenza è fondamentale la posizione dela fonte dell’immagine rispetto al volto ed agli occhi dello spettatore. Queste poche righe hanno lo scopo di dare delle indicazioni su come posizionare correttamente lo schermo/tv.

Il campo visivo umano è molto esteso, in larghezza ed in altezza (vedi schema sotto) ed ogni zona percepisce le immagini in modo differente. Non è cioè vero che vediamo tutto nello stesso modo, come si potrebbe immaginare, ma anzi la stessa immagine, posizionata in zone diverse del campo visivo, genera sempre percezioni differenti.

L'occhio in pratica ha delle aree specifiche per i diversi compiti; per vedere i particolari di un'oggetto usa il centro mentre la periferia non distingue i dettagli, ma si accorge subito del movimento. Di sicuro è stato sviluppata nel processo evolutivo come la soluzione più efficiente alle varie richieste visive dell'essere umano.

E' abbastanza chiaro dallo schema del campo visivo riportato qui sopra che un'immagine in movimento, non sarà percepita come tale se non sarà osservata all’estremità del campo visivo laterale e verticale. È quindi importante che mentre guidiamo, che una parte consistente dell’immagine, quella dei bordi caschi ai bordi del campo visivo. In questo modo sarà tutto più divertente, sarò più difficile distrarsi (la stanza attorno a noi in pratica può sparire), e come nella realtà si riuscirà a “sentire” la velocità ed ad esempio qual è il momento migliore per frenare. Contemporaneamente, questo non pregiudica la capacità di vedere la pista e gli avversari che si avvicinano (cioè guidare con efficacia) perché i dettagli continueranno a cascare al centro dell’immagine e del campo visivo.

Quindi, per posizionare lo schermo/tv, prima di tutto bisogna posizionarlo esattamente in asse con gli occhi, né troppo alto, né troppo basso, né troppo a sinistra, né troppo a destra. Poi è importante valutare l’angolo laterale/verticale che sottende l’immagine prodotta dello schermo. Lo scopo è cercare di avere un angolo laterale superiore ai 45° e tendere ai 60° (anche se tale valore è quasi impossibile da ottenere con apparecchiature normali).

Per avere un così ampio angolo di vista laterale possiamo avere o un grande schermo ad una grande distanza o un piccolo schermo ad un piccola distanza (consideriamo però lo spazio per il volante e le braccia, sotto il quale non si può scendere). Il vantaggio dell’HD è che possiamo avere immagini anche molto vicine alla faccia senza per questo perdere eccessivamente di qualità. In pratica oggi giorno è veramente possibile coprire una grande porzione del campo visivo.

Quindi, a seconda dello schermo che si possiede, bisogna calcolare la distanza più corretta per coprire il giusto angolo del campo visivo, oppure in base a dove si vorrà posizionare la tv si potrà scegliere la diagonale ottimale da acquistare. Per far questo basta usare le semplici formule della geometria o della trigonometria. In ogni caso per fare un esempio e dare dei numeri di riferimento possiamo dire che un 32" a 70 cm dalla faccia ha un angolo di visione laterale di 50° ed uno verticale di 30° (valori molto buoni). Per avere gli stessi angoli di visione ma a 1 metro di distanza dovremmo possedere un 42" mentre a 2 metri di distanza dovremmo procurarci un 91"


08_12_2010 Aggiornamento : La mia Nuova TV 32"

Come si può leggere sopra, nella descrizione di questo mio lavoro, inizialmente ho costruito il cockpit usando i dispositivi in mio possesso. Ho quindi usato, per molti mesi, il samsung 24” di cui ci sono molte immagini qui intorno.

Adesso, dopo le considerazioni che ho esposto qui sopra e che ho fatto mie negli ultimi tempi, mi sono orientato verso un cambio della mia tv, passando ad un 32”. Infatti considerando la posizione del piano di appoggio del mio cockpit e considerando la distanza minima a cui posizionare il pannello, data dall’estensione delle braccia e dal corpo del volante, ho valutato che un 32” sia la dimensione ottimale, perché ci si avvicina a quei 50° di visione laterale che mi sono dato come obbiettivo.

Ho quindi valutato qualche buona offerta ed alla fine ho acquistato un Samsung c530 32” full HD ad un prezzo di circa 300 euro. Questo modello ha anche una base molto compatta, in che mi permette di avere gli occhi all’altezza giusta, cioè al centro, senza dover modificare alcunché.

In effetti, lo studio è stato ripagato, poiché fin dai primi giri, l’effetto immersione è decisamente aumentato ed è molto più facile guidare al limite. L’ambiente della casa in cui mi trovo durante la guida pian piano sparisce e rimane solo la pista. Questo permette di godere molto dell’esperienza, di sbagliare molto meno e di poter guidare per molto più tempo.

Il sedile deve essere quello vero

Un posto di guida realistico non può prescindere da un vero sedile da corsa, robusto e confortevole. A tale scopo la mia attenzione è ricaduta sempre sui sedili da Go Kart, realizzati normalmente in vetroresina. Questi sedili, oltre ad avere un costo molto contenuto, sono estremamente solidi e leggeri, fasciano completamento il busto ed il sedere, mentre lasciano ampia mobilità a braccia e gambe. Sono anche facili da istallare poichè basta forarli con un normale trapano e fissarli con dei bulloni passanti sui fianchi e sul fondo.

Per il mio cockpit ho istallato il mio vecchio e glorioso sedile del kart, che ho usato per molti anni in pista. L'avevo sostituito tempo addietro con uno più stretto sui fianchi e quindi più avvolgente, e perchè volevo leggermente cambiarne la posizione del pilota rispetto alle alter parti del veicolo (anche così si fanno gli assetti sul kart). Sul cockpit ovviamente questi problemi non ci sono, ed anzi, un sedile un pò più largo è anche più confortevole e da maggiore libertà di movimento, e dovrebbe permettere ad un maggior numero di persone di calarvisi senza difficoltà.

Oltretutto, il sedile del vecchio kart da al tutto una connotazione di realismo ulteriore, visto che, pur dopo un'approfondita pulita, porta con se il nero dei fumi dello scarico, le strusciate tra il fondo e l'asfalto, riccioli di pneumatico fusi qua e là, e un lieve odore di "pista" che non guasta affatto :)

Comunque non è stato facile riuscire ad integrarlo con il resto della struttura, a causa della forma altamente tridimensionale e senza piani di riferimento. In più dovendo portarsi dietro tutto il peso del corpo e molte delle forze generate del pilota, la struttura intorno ad esso è stata molto curata e molto rinforzata. La maggior parte dei pezzi usati per costruire il cockpit è stata usata proprio in questa zona.

Il volante e la pedaliera ? fermi lì !

Come ho già detto nei box precedenti, gli aspetti più importanti sono l'ergonomia e la stabilità, e in questo il posizionamento ed il bloccaggio del volante e della pedaliera sono fondamentali.

Il progetto del cockpit è stato pensato per alloggiare i volanti di cui dispongo attualmente, che sono il Logitec Fomula Force GT con USB per PC e PS2, e il volante Microsoft 360 Wireless Racing Wheel per XboX360.

Il volante prodotto dalla Logitec ha una base decisamente piccola e ben poco profonda. E' anche facile da bloccare poiché è predisposto di due ganasce con cui pinzare il piano di appoggio. Anche la pedaliera è molto compatta e ha dei piedini che prevengono già di suo molti spostamenti indesiderati.

Il volante Microsoft è invece di dimensioni generose, ha un fondo arcuato (serve per usarlo appoggiandolo sulle gambe, ma è un disastro su di un tavolo piano) e non presenta le ganasce di supporto al piano. Anche la pedaliera è molto grande, e presenta una zona dove posizionare i talloni per tenere fermi i piedi rispetto ai pedali (aspetto molto positivo). Quindi è stato molto difficile bloccare questo apparecchio al cockpit e far coesistere le sue generose dimensioni con lo schermo (praticamente ne oscura la metà inferiore se posizionati sullo stesso piano, devo quindi rialzare di qualche centimetro il monitor quando uso la xbox). A tal proposito dalle immagini qui intorno potete vedere le staffette che ho aggiunto per fermarlo alla struttura.

Entrambi poi, presentano inspiegabilmente, un angolo di inclinazione positivo del piantone dello sterzo rispetto al piano orizzontale. Sembrerebbe che la posizione ideale, concepita dai produttori, preveda una persona che guida con il volante all'altezza dello stomaco !!! Ho portato rimedio a questo problema infilando una semplice bacchetta di legno sotto la parte posteriore del corpo del volante. In questo modo il piantone dello sterzo è praticamente orizzontale e la ruota del volante è perfettamente impugnabile.

Le pedaliere sono state posizionate su di un supporto inclinato (e regolabile) tale per cui i piedi si posino sui pedali in posizione naturale e rilassata e contemporaneamente garantisca di raggiungere il fondo corsa dei pedali senza intoppi e fatica o assumendo posizioni innaturali. Per prevenirle lo slittamento sul piano sono state usate delle bandelline di legno che pinzano sopra e sotto la struttura della pedaliera. Il tutto così bloccato può scorrere in avanti ed in dietro per adattarsi a piloti di varia altezza e per permettere di usare pedaliere di costruttori differenti, come nel mio caso.

Le casse come un mantello

Una aspetto spesso trascurato è quello dell'audio. Si parla tanto di grafica, ma molto poco della resa dei suoni e degli effetti 3D. Invece per sentirsi tutt'uno con la vettura che guidiamo o meglio ancora essere veramente immersi nelle gara è fondamentale che anche l'orecchio abbia la sua parte.

Prima di tutto è d'obbligo disattivare la musica mentre si guida (fa anche guadagnare diversi decimi) e poi forsa avvolgere da un sistema sorround di buona qualità, collegato con fibra ottica e posizionato nel modo corretto. Quest'ultimo aspetto è quello più importante. Inutile spendere migliaia di euro per le casse e poi posizionarle a casaccio, o usarle in una stanza inadeguata. Le casse, e quindi il suono devono avvolgere l'ascoltatore come un mantello. Quindi posizionatavi al centro della stanza e tracciate idealmente un cerchio (come nello schema dell'immagine sotto). Se poi per qualche motivo le casse sono più o meno lontane da voi, agite sui controlli abbassando o alzando il volume di un canale rispetto agli altri. Anche l'altezza da terra è importante. Tutte le casse devono essere alla stessa altezza più o meno e possibilmente all'altezza degli orecchi. Poi assicuratevi che nella vostra stanza non ci siano oggetti che vibrino con i bassi, come vetrine, finestre e quant'altro .. perderete tutto il gusto del suono e questo di rifletterà in modo improprio.

Io dispongo di un Creative Gigaworks S750, che è un impianto 7.1 da 700 W con certificazione THX. Lo comprai qualche anno fa con uno dei primi stipendi e ne sono sempre stato entusiasta. Infatti pur non essendo un sistema da audiofili, ha un eccellente rapporto qualità prezzo. In più la costruzione è ottima, la potenza sufficiente anche ad un ambiente grande, la scatola del sub è enorme, ed il suono non è affatto male. Va molto bene per i giochi ed i film, meno per la musica, ma è naturale che sia così.

Anche l'elettronica Creative di supporto è eccellente. Si possono usare tanti standard differenti (dolby digital, neo, prologic ecc) e si possono collegare molte periferiche contemporaneamente anche di qualità e formati molto differenti. Si possono poi gestire segnali 5.1 o 6.1 o 7.1 e alla bisogna il sistema si adatta, così che ad esempio se state ascoltando l'audio di un gioco che è solo 5.1 (come la maggior parte), l'elettronica automaticamente adatterà il segnale per le 7 casse e questo rende enormemente più efficaci i suoni che arrivano da dietro e dai lati, che sono comunissimi quando si guida in pista in mezzo alle altre vetture.

Ho usato di seguito la PS2 e poi la XboX360. Devo constatare che anche sull'audio le consol di nuova generazione hanno fatto balzi in avanti spaventosi, forse più della grafica stessa. In GT4 che pur ha un buon audio, le vetture intorno si percepiscono appena, mentre in un gioco come GRID potrei indicare esattamente la provenienza di un'auto senza guardare lo schermo, incredibile! e che pacchia quando si passa sotto una tribuna e l'urlo della folla sale da davanti e poi scema alle proprie spalle!
 

La potenza di calcolo non è mai troppa

Il cockpit, le casse, il volante e tutto il resto sarebbero degli splendidi, quanto inutili soprammobili, se tutto non fosse reso attivo e interattivo dal cuore pulsante del sistema e cioè l'elaboratore, o più propriamente la consol o il pc. Fin dal primo box di questa pagina ho parlato di esperienza di guida, realismo e coinvolgimento, e cosa crea il massimo coinvolgimento se non la potenza di calcolo fornita dall'elettronica moderna ?

Probabilmente qualcuno si era costruito o procurato una stazione di gioco come questa da me costruita anche ad i tempi di GP2 o ancora prima con i giochi dell'Accolade, ma credo che solo adesso con le consol ed i pc di ultima generazione si possa iniziare ad apprezzare veramente la guida virtuale. Credo che solo oggigiorno oggetti come il mio cockpit possano fare la differenza nell'esperienza di gioco.

Attualmente, mentre vi scrivo, posseggo una Ps2, una Xobx360 Elite ed un Pc non recentissimo (AMD 3800+, Nvidia 7900GT). Certo, ci vorrebbe anche la PS3 per completare l'opera, ma questa arriverà al momento opportuno, esattamente come il pc nuovo. Per il momento mi accontento così!

Devo dire che la XboX360 è tecnicamente una macchina fantastica, e si apprezza tutta la sua potenza proprio in un caso come il mio. Infatti garantisce delle immagini veramente splendide e realistiche. L'alta definizione è un passo incredibile per l'esperienza di gioco. Ma la XobX è favolosa anche perchè gestisce un audio 5.1 quasi perfetto, è veloce nei caricamenti, ha connettività diretta alla rete, e tantissime altre possibilità. Certo il grosso del lavoro poi lo fanno gli sviluppatori di giochi con la loro abilità e le loro intuizioni ma la base è grandiosa!

La PS2 al confronto diretto va vedere gli anni sulle spalle che si porta dietro. La qualità dell'immagine è preistoria ed il solo fatto di non avere il cavo HDMI sembra inconcepibile. Le periferiche vanno ancora attaccate con il cavo, e per accenderla si deve ancora andare lì a premere il tasto sul frontalino. Ma apparte l'aspetto tecnico che risente del tempo, sa ancora dare esperienze di gioco assolute! Ho collegato per prima la XobX, ma da quando ho affiancato anche la PS2, ogni volta che entro nella stanza dei balocchi, ho sempre il dubbio amletico di quale accendere per prima :)

03_03_2011 Aggiornamento : Il nuovo PC

Io ho sempre avuto PC abbastanza potenti in casa, per piacere e per lavoro, e l’attuale non fa eccezione. Ovviamente solo pc fissi in grossi case ben areati, assemblati a mano, aggiornati e puliti molto spesso.

L’attuale pc è stato acquistato nell’aprile del 2010 (in realtà solo i pezzi principali come cpu, scheda madre e ram; hd, case, alimentatore ecc ho mantenuto i precedenti) dopo diversi mesi di studio sulle nuove architetture proposte da Intel e Amd. Ogni volta districarsi tra le tante novità che si alternano non è mai facile (le architetture ed i modelli cambiano ogni 3 mesi orami), ma alla fine sono arrivato ad un decisione ed ho abbandonato AMD (avevo un athlon 2core 64bit) per abbracciare l’Intel serie Core. Contemporaneamente ho lasciato l’amatissimo Win XP 32bit per il nuovo Win 7 64bit.

Ormai a quasi un anno di distanza questo pc, le cui caratteristiche dettagliate le potete trovare sotto, è ancora un discreto mostro. Anche Win7 64bit, mi ha stupito per rapidità e versatilità. Credo realmente che i pc attuali siano tutti molto più potenti di quello che agli utenti serve realmente. Nell’uso comune il mio pc non arriva ad impiegare neanche il 10% del processore, e qualsiasi applicazione normale va come una scheggia. L’unico modo per caricare davvero la mia configurazione è lanciare qualche applicativo professionale di simulazione che sfrutta ogni singola stilla di rozza potenza di calcolo, ma cerco di limitare questi episodi al minimo indispensabile, perché di lavorare col pc di casa proprio non ho voglia. Anche con applicativi di fotoritocco o elaborazione video, il pc non viene cmq sfruttato a pieno nonostante lo abbia caricato con la roba più pensate che ho trovato in giro, o che riesco a produrre (con fotocamera reflex e telecamera fullhd). Ad esempio i video 1080p 50frame/s con audio 5.1 vengono renderizzati  in tempo reale.

Anche i giochi moderni sono un bel banco di prova per il pc, ma questi ultimi, apparte poche eccezioni caricano molto la scheda video. Io non uso il pc per giocare, e quindi non ho spinto l’hw in questa direzione . Ho preso una scheda video di fascia medio-bassa, con tanta ram, ma che decisamente non è l’ultimo grido in fatto di prestazioni pure e supporto agli effetti video. Per me è grandemente sufficiente, e quei pochi giochi che ho istallato vanno benissimo e quasi al massimo delle loro possibilità estetiche. Ad esempio GTR2 gira in full HD a 150 frame/s (dettagli estremi), Starcraft2 a 50 frame/s al secondo (dettagli high), ed anche il demo di crysis 2 che ho scaricato nei giorni scorsi è perfettamente giocabile con un dettaglio alto a oltre 30 frame/s.

Non ho ancora avuto il tempo di provare il pc in sinergia con il cokpit poichè mi sono dedicato molto a Gt5 e alla ps3 nell'ultimo periodo, e poi perchè stanno in stanze diverse ed entrambi non sono così facilmente trasportabili. Cmq non escudo che presto possa istallare il Ferrari Virtual Academy o iRacing, che leggendo in giro sembrano attualmente quanto di meglio ci si possa aspettare da un simulatore elettronico. Mi dovrò però procurare anche un volante ed una pedaliera nuovi, visto che il mio attuale "coso rosso" è vicino alla morte e cmq non è più in grado di gestire bene questi nuovi software.

Mi sono messo a scrivere questo capitolo ad un anno di distanza dall’acquisto, poiché solo adesso ho acquistato l’ultimo pezzo della collezione, diciamo la ciliegina sulla torna della mia macchina. Si tratta del nuovo disco per il sistema operativo. Il mio primo disco a stato solido (SSD). Prima avevo un disco cmq molto performante come il WD raptor da 10mila giri, ma questo SSD mi ha davvero stupito. Ho dimezzato il tempo di avvio di win (da 2 minuti a 57 s), e qualsiasi applicazione appare sullo schermo appena si clicca sull’icona. Non mi sarei mia aspettato tanto. Anche il semplice navigare in internet è più veloce adesso con le pagine che appaiono senza mai un esitazione. Questi nuovi dischi non sono solo il futuro, ma già il presente, se pur a costi non proprio popolari. Ne sono entusiasta !

 

TUTTI PAZZI PER I PEZZI ...

CPU : Intel i7 860 [4 core fisici, 8 logici e turbo boost]
Scheda madre : ASUS 1156 P7P55D-E Deluxe  [USB 3.0, SATA 6.0Gb/s, dual Lan]
Dissipatore : CORSAIR liquid H50 [vedi sotto]
Memoria : CORSAIR DDR3 4x2GB 1600MHz Dominator + FAN dedicata
HD primario x OS : SSD CORSAIR P3-128Gb
HD per RAID0 (mirror) : 2x WD 1.5TB Caviar Green Power
HD per RAID1 (velocità) : 2x WD 500GB Caviar
HD per scratch : Maxtor 300Gb 
Case: Coolmaster Stacker
Alimentatore : Enermax ATX 625 WATT PRO 82+ EPR625AWT
Scheda video dedicata : NVIDIA/ASUS EN9800GT - 1Gb
Schermo primario:
Samsung T240HD 16:9 – 1900x1200px
Schermo secondario: Samsung 17”  4:3 – 1280x1024px
Masterizzatore DVD : LG 20x SATA
Sistema operativo : Win7 64bit PRO OEM
E i giochi dove li mettiamo ?

E' inutile che scriva qui quali sono i giochi di guida più belli e ben fatti. Chi ne è appassionato ha già la sua lista di preferiti in mente, mentre per gli altri rimando ad i siti specializzati in recensioni. Ce ne sono per tutti i gusti!

Io mentre vi scrivo e creo questa pagine, ho tra i nuovi titoli usciti nei precedenti mesi, Grid, Forza Motorsport2, e la demo di Forza3, e li ho provati a sufficienza per dire che GranTurismo4 lo preferisco ancora ed ancora! Certo ormai collegare la ps2 con la presa scart ad un tv Full HD accanto all'HDMI sembra ridicolo, ed anche tante cose nel gioco fanno capire che ormai appartiene ad un'altra era (incredible), eppure il piacere di guida che trasmette è impareggiabile.

Per me un giro al Ring con un'ali di gabbiano (quella vecchia si intende) non ha prezzo! come non ha prezzo strisciare i cordoli di Montecarlo con una Alfetta Gta, o infilarsi a capofitto nel lungo ed interminabile rettilineo de La Sartie sulla Sauber C9, o cercare di domare una S7 sull'Infineon ! E' per questo che aspetto a gloria l'uscita di Gt5 quando mai sarà! Forza o gli altri sono ottimi giochi, veramente belli e ben fatti, ma non mi appagano allo stesso modo. E non è un caso che da quando ho istallato tutto ho passato più tempo con la Ps2 che con XboX!

Prima o poi collegherò anche il PC, e magari testerò GTR, GTR2, R factor e gli altri grandi titoli di cui anche il PC è ricco, sfruttando anche un vero audio 7.1. Purtroppo ancora non ne ho avuto il tempo e poi il mio amato computerino sta soffrendo di svariati problemucci, oltre ad essere ormai un pò vecchiotto per far girare i nuovi titoli decentemente, specie se in full HD. Cmq a breve è previsto anche l'acquisto del nuovo HW per cui vedremo quando sarà e vi terrò informati.

Giudizio finale

Adoro i piani ben riusciti !!! Così potrei sintetizzare il mio pensiero quando ci sono salito sopra la prima volta, rubando una celebre frase di un celebre telefilm di azione di qualche anno fa (chi non ha capito è pregato di recuperare!!).

In effetti gli sforzi sono stati ricompensati. Ripenso a tutte le discussioni con il mio amico Claudio all'inizio del progetto, per decidere il materiale da impiegare, o quale approccio usare per collegare le parti. Ricordo quando dal falegname abbiamo caricato i pezzi in auto, o le sere che ci sono serviti per assemblare tutto riempiendo casa di trucioli o l'altra mezza giornata per pulire e riassettare la stanza, la consol, l'impianto audio e così via. Eppure alla fine ho ottenuto quel che volevo e cioè una postazione di guida, comoda stabile che mi permettesse di immedesimarmi completamente nella guida.

Sono ormai un paio di settimane che la postazione è attiva, e praticamente tutti i giorni vi dedico un'oretta. Finalmente riesco a spengere la consol soddisfatto, e senza dolori strani qua e là per la posizione strana con cui dovevo guidare e tenere il volante. E sopratutto finalmente riesco a domare anche le vetture più impazzite. Riesco a controllare i sovrasterzi come i sottosterzi, a dosare il gas ed il freno all'inverosimile ed il force feedback mi aiuta nella giuda e non come una volta in cui decideva al posto mio, da che parte farmi sbattere. Adesso posso prendere un guardrail e sfasciare l'auto in modo consapevole :)

Certo ancora qualche difettuccio c'è. Ad esempio il volante della XboX si muove un pò, e devo aggiungere una regolazione alla posizione longitudinale migliore della pedaliera. Più la uso e più mi vengono idee per migliorarlo, ma nel complesso è venuto come volevo che venisse e questo mi gratifica molto.

Chiaro...questo cockpit non sarà bello e lucente come tante postazioni che si vedono su internet, ma è costato il giusto ed è efficacissimo perchè fa tutto quello che deve fare. Ed è una vera pacchia da usare!
Parola di "Stig Rosso" ... cioè .. volevo dire...di GGG !!! :)

 
 

Il Progetto

Preludio : l'esperienza diretta

Ricordo che comprai il mio primo volante per consol quando ormai avevo finito GT3 ed era appena uscito GT4 Prologue. Quindi correva l'anno 2004 se non ricordo male e a differenza dei miei amici ero uno dei pochi che ancora giocava col glorioso JoyPad Sony.

Il problema era che ero rimasto scottato molto tempo prima quando avevo comprato, ad una delle prime edizioni del FuturShow di Bologna, un volante per il pc (era il tempo del Pentium 90 mi apre) che mi aveva molto deluso e che finì rapidamente in soffitta sotto un mucchio di altra roba inutile e tanta polvere. Evidentemente di acqua ne doveva ancora passare molta sotto i ponti perchè queste periferiche fossero mature. E poi col Pad mi continuavo a difendere molto bene in pista sia da solo contro la CPU, che nelle sfide dirette in LAN, e quindi di una costosa "wheel" non ne sentivo tutto questo bisogno. Ricordo che col Pad arrivai secondo nelle selezioni toscane del campionato ufficiale GT, quello con in palio la 350z special edition, organizzato proprio nei concessionari Nissan. Fui battuto solo da quello che poi diventò un buon amico ... Gabriele ... che effettivamente si meritò il successo e la finale romana che purtroppo perse per un soffio ... mannaggia !!

 

   

 

Quando però usci GT4 Prologue (allora in versione JAP), si capì fin dai primi giri che la dinamica del veicolo era tutta un'altra cosa rispetto al precedente capitolo e che col pad non ci sarebbe stata più storia. Così decisi di seguire le orme dei miei amici e dopo aver provato i loro e cercato di acquisire un minimo di feeling giusto per farmi un'idea sull'acquisto, andai al negozio e presi il Loghitec (quello che ho ancora adesso). Scelsi quello da PC che funzionava egregiamente anche su PS2 e così da allora l'ho sempre usato con ogni gioco fino all'arrivo della XBoX 360.

Fin dal momento che tornati a casa col volante in auto, nacque il problema di come piazzarlo rispetto alla tv, al tavolo e alla sedia. Provai diverse combinazioni ma mai con un reale soddisfazione. Sempre nello stesso periodo, un mio amico trovò una buona offerta per un cockpit per consol con un bel seggiolino imbottito ed un piano regolabile per volante e pedaliera (L'amico in questione è quel bel ragazzo Mugellano che se ne sta nella foto sotto, gongolante sui verdi prati di GoodWood accanto alla Toyota 7 turbo del 1970). Inutile dire che quando ci disse che l'aveva finito di assemblare, corremmo a casa sua per provarlo. Gran bell'oggetto ma ballava che era un piacere. In pratica il piano su cui era collegato il corpo del volante andava a sinistra ed a destra quando si sterzava, tanto che dovemmo praticamente annullare il feedback per riuscire a gestire le curve. Assurdo per un oggetto che sarebbe dovuto essere progettato allo scopo e che non aveva un prezzo trascurabile! Però non ci perdemmo d'animo e trovammo il modo di sistemarlo abbastanza bene. Con una serie di cavi fatti passare sopra il tavolino e sotto il sedile riuscimmo a stabilizzare molto bene la struttura, anche se entrarvi dentro era diventato un'impresa da contorsionisti.


Ancora oggi quel cockpit è li che fa il suo porco lavoro con i nostri tiranti e ben pochi adattamenti sono stati necessari dopo la prima volta (solo qualcuno per entrare più facilmente). Certo non è mai stato un esempio di stabilità assoluta, specie con i nuovi volanti che sono ancora più potenti, ma quanto basta per divertirsi davvero.

Quel che è sicuro è che fin da queste prime esperienze mi era venuto il pallino di avere una postazione di guida tutta mia, ma fatta come dicevo io, cioè con tutti quei requisiti di stabilità e coinvolgimento che ritenevo necessari.

Ovviamente ho iniziato a guardami intorno, vedendo cosa proponeva il mercato, poichè dall'uscita di GT4 in poi strutture come queste si sono moltiplicate. Le principali case di periferiche per PC e Consol hanno tirato fuori le loro soluzioni, ma anche piloti famosi o case di accessori automobilistici hanno presentato prodotti più o meno ben fatti, più o meno completi. Approcci e materiale spesso molto diverti, ma quel che unisce decisamente tutte le soluzioni è il prezzo, che in ogni caso è elevatissimo (a mio modo di vedere).

Oltre ai cockpit da casa, ho avuto l'occasione e l'accortezza di provare le varie strutture presenti nelle fiere o nei grandi aventi motoristici. Infatti ormai non c'è grande manifestazione in cui oltre alle auto dal vivo non si trovi una postazione dedicata alla guida virtuale. Non è così strano ormai trovare vecchie scocche di F1 mozzate a metà con un monitor sul muso ed un finto volante piazzato dentro, o postazioni più dedicate e sponsorizzate dalle varie case automobilistiche o dalla Sony stessa.

Insieme ai miei amici, ebbi persino la possibilità di testare GT5 Prologue su PS3 tra i primissimi al mondo, e con esso una fantastica postazione costruita ad hoc in legno e dotata di Loghitec GT e di un'enorme schermo al plasma, quando cioè ancora questa attrezzatura doveva essere messa in commercio. L'occasione fu un viaggio nel sud dell'Inghilterra, quando andando a visitare il Festival Of Speed di GoodWood, in cui oltre a tante altre novità, in uno stand sponsorizzato dalla Nissan e dalla Sony c'era l'anteprima proprio di GT5 Prologue. [Per chi non conoscesse questo evento dico solo che è come essere un enorme GT4 dal vivo. Non esiste al mondo un'evento simile con una riunione di così tante auto, moto e Cv tutti assieme. Ed è per questo che ho deciso di adornare questo box con le foto di quell'estate 2007]

Da allora ci ho messo altri due anni per riuscire a concretizzare questo che stava diventando un vero pallino. Ma questo lungo lasso di tempo è stato fondamentale perchè ho digerito ed elaborato tutta l'esperienza accumulata e quando mi sono messo a fare il progetto, avevo ben chiaro in testa che cosa volessi realizzare.
 

Lo sviluppo del design

All'inizio del mio lavoro non avevo una reale percezione della forma o dell'aspetto che avrebbe assunto il cockpit nella sua forma finale, ma avevo chiaro dove avrai dovuto iniziare il mio progetto. [ La regola del "chi ben comincia" vale per ogni progetto! ]

Infatti il cockpit non è altro che una struttura costruita ad hoc in grado di accogliere una serie di parti come il volante e la pedaliera, lo schermo, il sedile e prima ancora degli altri il pilota. Tutte queste parti esistono a prescindere dal cockpit ed indipendentemente da esso e non possono essere adattati ne modificati. La struttura, come requisito base, deve quindi collegare tutte queste parti e adattarsi alle esigenze di ognuna.


Mi sono dedicato per prima cosa a determinare le dimensioni principali degli oggetti coinvolti e individuarne ad una ad una le interfacce di collegamento. Sono abbastanza esperto di disegno tridimensionale (CAD), visto che questo è parte del mio lavoro e mi è quindi venuto molto facile utilizzare questa tecnica anche in questa occasione puramente ludica.


Ricordo che tutto è cominciato in una mattina piovosa, quindi perfetta per rimanere davanti al PC senza rimpianti. Così ho avviato il programma e mi sono messo a disegnare in 3D i pezzi che mi servivano per il mio progetto. Cominciai dal volante, lo presi in mano, me lo girai davanti agli occhi ben bene cercando di osservarlo da tutte le posizioni (quelle soprattutto che non si notano quando si usa) cercando mentalmente di capire qual'era la posizione migliore per iniziare a disegnare (ogni pezzo ha la sua, e se si sbaglia il lavoro si decuplica). Poi col righello iniziai a prenderne le dimensioni principali. La larghezza della base, il diametro della ruota dello sterzo e così via. Pian piano sullo schermo iniziava a prendere forma l'oggetto che fino a poco prima stava morzettato sul bordo della scrivania. Ovviamente poi ci ho preso gusto e visto che stava venendo carino, anche dal punto di vista visivo, ho deciso di aggiungergli più dettagli possibili, anche se sapevo che questi erano del tutto inutili al fine del progetto. Ho quindi iniziato a aggiungere gli smussi ed i raccordi, a introdurre le bombature qua e là, i pulsantini, lo spinotto dei cavi e così via. Per ultimo ho sostituito l'anonimo grigio con cui il CAD genera le parti nuove e l'ho sostituito con dei materiali più o meno credibili, in modo che il risultato finale fosse il più credibile possibile. Per fortuna il CAD che ho usato è molto ricco di librerie con materiali diversi e quelli plastici abbondano. Il risultato di questo lavoro, come quello delle altre parti, lo potete vedere qui intorno nelle immagini di questo box. Non credo sia venuto male! 

Subito dopo passai alla pedaliera. Questa per fortuna ha una forma molto più semplice del volante che è tutto svergolato nello spazio. Però fu molto difficile ricostruire la posizione esatta dei pedali, sia quella a riposo e quella schiacciata. Infatti per poter introdurre questa parte nel progetto e per potermi fidare del CAD che stavo facendo per poi calzarci sopra la struttura e decide la posizione migliore del pilota, ho dovuto controllare 100 volte gli angoli dei pedali rispetto al piano di appoggio, cosa non facile con un semplice righello!

Altra storia invece è stata disegnare lo schermo, in quanto la sua forma è banalmente un rettangolo. L'unica dimensione importante è la posizione del centro rispetto al piano di base, in quando questa informazione è essenziale per il suo posizionamento. Ero partito disegnando il mio vecchio 17" e copiandolo altre 2 volte, in quanto nella primissima idea del cockpit volevo usare appunto 3 schermi da 17" collegati al Pc con lo scatolotto matrox triplehead to go o una futura scheda compatibile con le dx11 che nativamente supportano 3 schermi. In realtà poco dopo ho acquistato il monitor/tv 16:9 full hd e quindi questo è stato usato come riferimento per il progetto finale.

Ben più complicato è stato capirci qualcosa del sedile e riuscire a rappresentarlo nel cad. Il sedile del kart infatti è un'unico pezzo in vetroresina, completamente sagomato. Questa sagomatura è estremamente utile durante la giuda in pista poichè ti avvolge come un guanto, specie sui fianchi, e il contenimento in curva è perfetto, ma ha una forma molto complicata e praticamente nessun piano di riferimento se non un appiattimento sul fondo. In più i punti di attacco tipici ad un vero telaio sono ben 6, di cui 4 sui fianchi e 2 sulla parte anteriore del fondo, e praticamente nessuno di questi fori (fatti a mano sul posto) è allineato con gli altri o hanno una zona piatta nell'intorno. Data quindi questa complessità intrinseca nella sua forma ho ritenuto inutile cercare di rappresentarlo completamente nel CAD e mi sono limitato a estrarre i punti di interfaccia schematizzando la forma molto ad occhio. Infatti come si nota dalle immagini di questa pagine il sedile è la parte decisamente più rozza del mio disegno. Cmq anche il montaggio finale è stato complicato quanto il disegno, e abbiamo dovuto correggere e slargare i fori, così come muovere le posizioni dei pezzi di interfaccia per far tornare il tutto.

Per quanto riguarda invece il pilota, le cose sono state semplificate da un modello standard che mi era stato passato ai tempi dell'università. Infatti disegnare un modello di un corpo umano da zero non è difficilissimo (se fatto in modo schematico) ma richiede un tempo praticamente infinito, per via delle tanti parti (mano, avambraccio, braccio, busto ecc) e della definizione di tutti i giunti (cioè il polso, il gomito, la spalla e così via). Il modello che vedere in questa pagina era stato creato proprio allo scopo di poter rappresentare le posture di un corpo umano standard per poi adattarlo ad una struttura. Ho solo dovuto cambiare la lunghezza della varie parti del modello perchè fossero rappresentative delle dimensioni del mio corpo. Inutile dire che mi sono dovuto far aiutare da un amico per misurare le principali lunghezze del busto delle braccia e delle gambe.

Per la schematizzazione del capo, avrei potuto usare una semplice sfera, ma anche in questo caso, ho fatto ricorso ad un modello di un casco che avevo ereditato. Certo un casco non è una testa però visto il contesto ho pensato che fosse carino da usare. Anche in questo caso sono stato fortunato ad avere già pronto il modello, poichè un casco è una delle cose più difficili da disegnare in tredimensioni, a causa del fatto che una calotta vera è tutt'altro che sferica, e presenta curvature variabili in tutte le direzioni oltre che rialzi e scassi qua e là, la visiera e tutto il resto. Per fortuna tempo fa mi era stato passato questo oggetto virtuale da un collega ed amico che durante la tesi aveva fatto uno studio di impatto proprio su di un casco commerciale e tramite una tecnica automatica e robotizzata aveva realizzato la riproduzione fedele della superficie esterna di questo specifico casco. E' stata mia premura adattare il casco al corpo del modello e far in modo che la visiera corrispondesse agli occhi, tarando l'altezza rispetto alle spalle. In realtà, per certe misure, ho realizzato anche una sfera con un piano di riferimento che la tagliasse all'altezza della vista dell'osservatore. A livello estetico però non c'è paragone col casco originale verniciato virtualmente con le due bande colorate come la livrea della auto americani di fine anni 60.

Una volta raccolti e preparati tutti i pezzi è iniziata la fase di progettazione vera e propria. Come in un grosso puzzle, o meglio come in un grosso Lego, ho iniziato a posizionare virtualmente tutti i pezzi nella loro posizione corretta. In questa prima fase ovviamente tutti i pezzi erano come sospesi nel vuoto, visto che la struttura era ancora da fare, anzi da immaginare, ma la loro posizione era definita. Infatti avevo ben chiaro quale dovessero essere le posizioni relative dei pezzi, in particolare del volante, della pedaliera e dello schermo rispetto al corpo. Come spiegato sopra, grazie alla collaborazione di un amico, ho preso varie misure su di me nella posizione che mi sembrava più confortevole, e che mi permettesse di impugnare il volante nella posizione più efficace. Ho quindi riportato nel CAD queste distanze e questi angoli, cercando di essere il più fedele possibile, anche se ovviamente il margine di incertezza è grande, ma anche la capacità del corpo di adattarsi lo è per fortuna.

A questo punto, guardando e riguardando lo schermo, e ruotando l'assemblato in tutte le posizioni possibili e immaginabili, ho dovuto iniziare ad affrontare la fase più delicata, e cioè trovare il modo più semplice per collegare tutte le parti. Ovviamente di soluzioni ce ne sono tantissime, dalle strutture più raffinate con materiali di alta qualità e tecnologia fino alle cose più banali. La mia idea era di realizzare qualcosa che non costasse come una stagione di Formula1, che non fosse eccessivamente pesante (anche se la massa è importante per la stabilità) e che fosse facile da montare e smontare in un normale appartamento. Quindi fin da subito l'idea è stata quella di usare delle semplici assi di legno o simile, magari con rinforzi o piccole parti di metallo. Parti che fossero disponibili in un qualsiasi centro di "fai da te" forniti a catalogo o su misura con una semplice lista di parti/dimensioni. La scelta alla fine è caduta su assi di truciolare, che è molto economico ma anche poco resistente. In realtà, ad essere precisi, esso non è poco resistente, ma come tutti i materiali "compositi", è molto resistente a certi carichi e poco ad altri. Quindi non ci si può fare di tutto, a meno che si conosca bene come esso lavora, e far in modo che ogni pezzo della struttura lavori nel modo giusto, altrimenti sono guai.

La parte più complicata della struttura da dimensionare è stata di gran lunga quella intorno al sedile. Infatti in primis è molto difficile interfacciare in modo efficiente le travi di legno con la sagoma complessa ed in vetroresina del sedile, ed in socondis il sedile è l'unica parte su cui agiscono dei grossi carichi, in quanto esso deve tenere in peso del corpo, resistere ai movimenti, spesso repentini del pilota durante la giuda, ma sopratutto alle manovre tortuose per entrare ed uscire dal sedile stesso.

L'altra parte della struttura molto delicata è quella relativa ai componenti che devono sostenere volante e schermo. Sul volante si scaricano tutte le forze relative alla guida ed al force-fedback, e quindi la struttura deve essere in grado di reagire efficientemente a queste forze, tipicamente laterali, senza deformarsi o indurre fastidiose vibrazioni e oscillazioni allo schermo, che sta immediatamente dietro la base del volante stesso. A tale scopo è stato concepito un tavolino, con un piano orizzontale e due assi verticali, in modo da alloggiare facilmente dentro le gambe e che come tutti sappiamo dall'esperienza quotidiana, pur nella sua semplicità, funziona perfettamente per appoggiarsi anche oggetti pesanti. L'unica accortezza è stata quella di introdurre sul fondo un'ulteriore tavola che assorbisse gli sforzi di taglio. Questa tavola in pratica permette di prevenire la deformazione laterale del rettangolo ideale formato dai montanti del "tavolino", dal piano superiore e dal pavimento. (a tal proposito vedere immagine in fondo di questo bpx relativa ad una simulazione specifica).

Per collegare insieme questi due primi macroblocchi, la mia idea è caduta subito su di un binario, cioè su di una coppia di longheroncini che corressero paralleli tra loro. Questa soluzione, oltre alla semplicità, aveva come punto di forza la possibilità di creare naturalmente delle guide per far scorrere il tavolino avanti ed indietro. Stessa cosa valeva anche per il supporto per la pedaliera. La soluzione dei binari mi piaceva anche perchè mi permetteva di scaricare a terra tutte le forze ed i pesi su zone limitate e note, e quindi proteggibili per evitare di danneggiare il pavimento. A tale scopo ho previsto vari feltrini adesivi posti in cima, in fondo e nel mezzo ai binari stessi, lasciando il resto delle parti vicino ma non in contatto col pavimento.
Nel primo progetto avevo pensato ai dei profilati metallici a sezione quadrata, persino telescopici, ma poi con la revisione dello stesso sono passato a delle lunghe assi di legno anche per questo componente. Allo stato delle cose infatti, i pezzi di metallo erano molto costosi e pesanti (anche comprandoli in alluminio), e per come si è sviluppato il design, avevo bisogno di qualcosa di alto da terra (per poter regolare il tavolino nche in questa direzione), e contemporaneamente qualcosa di sottile per motivi di ingombro laterale. Quindi alla fine la soluzione delle assi messe di taglio è stata la più logica e la più economica.
 

Il supporto per la pedaliera è stato molto semplice da concepire, in quanto si tratta di un semplice piano di appoggio inclinato. L'unico dettaglio da curare era proprio l'angolo di inclinazione, di cui però mi era noto il valore di riferimento dopo le varie misure prese su di me. La scelta del binario con le assi di legno mi ha permesso di concepire delle semplici "ali" solidali al piano inclinato della pedaliera, che semplicemente si appoggiassero alla sommità dei binari stessi (senza nessun collegamento meccanico) e qualche vite/bullone a posizioni differenti per gestire l'angolo di inclinazione. Poi nella fase finale della costruzione, per evitare che durante la concitazione della guida la pedaliera ed il relativo supporto si spostassero involontariamente, ho applicato due strisce longitudinali di velcro che fanno egregiamente il loro lavoro (infatti sono caricate solo di taglio).
Nella prima versione del progetto questo componente era tenuto da due aste passanti da parte a parte del tavolino e regolato da una cerniera. La soluzione poteva sembrare più raffinata ma alla fine devo ammettere che la configurazione finale si è dimostrata efficacissima, come tutte le cose semplici e il velcro la regolazione longitudinale è veramente perfetto!

Nei paragrafi qui sopra ho accennato spesso alla revisione del progetto. Anche nelle prime immagini della pagina, ho scritto "dall'idea...al progetto". Infatti il primo disegno è stato, se pur con una certa logica, un puro esercizio di disegno al CAD, senza chiedersi se ciò che stavo disegnando esisteva davvero in commercio o poteva essere realizzato. La seconda parte di questo lavoro, quella che appunto chiamo "la revisione", è stato il progetto vero e proprio, perchè riferito a ciò che avrei dovuto realmente acquistare e montare, ed ha avuto in uscita da tutto il lavoro, la lista delle parti con le dimensioni relative (distinta base).
La revisione è stata una fase necessaria nel momento in cui ho individuato la falegnameria in cui far realizzare i pezzi. Sono andato presso questo laboratorio, insieme al mio amico Claudio dopo aver dibattuto a lungo sul progetto, ed abbiamo iniziato a capire che cosa potevano realizzare e cosa no. Abbiamo quindi raccolto fondamentali informazioni sui tipi di tavole di "truciolare nobilitato", sui colori e sui relativi spessori che avevano a disposizione e le lunghezze massime e minime. Presso questa falegnameria abbiamo anche preso visione di tutta una serie di pezzi e pezzettini che ci sarebbero serviti per la costruzione, come viti e bulloni, staffette, rinforzi, bacchette, feltri, gommini e così via.

Tutte queste informazioni sono state trasformate nella versione #2 del progetto, in cui praticamente tutte le parti sono state ridisegnate con le dimensioni corrette. E' stata fatta anche una lunga ed attenta fase di verifica sulle posizioni relative della parti, cioè ho voluto capire quanto fosse la corsa delle parti mobili, quali eventuali interferenze e problemi durante i movimenti e gli adattamenti. Ho cercato anche di verificare che con gli spessori scelti le viti fossero troppo lunghe o troppo corte. Stessa cosa per i bulloni. Anche la selezione di rondelle e distanziali, dove necessari sono stati verificati e registrati prima dell'acquisto.

Alla fine di tutto il lavoro, delle verifiche, è stata definita in dettaglio la "lista della spesa" ed un pomeriggio io e Claudio siamo andati ad ordinare tutto il materiale. Nel giro di pochi giorni ci hanno chiamato per dirci che potevamo andare a ritirare i pezzi. In quest'occasione abbiamo scelto ed acquistato tutti i componenti secondari, in particolare le viti, e abbiamo saldato il conto. Sono stato contento di sapere il prezzo poichè alla fine me la sono cavata con una cifra ragionevole, e questo era uno dei requisiti del progetto. Il prezzo è stato modesto anche considerando che la minuteria l'ho acquistata in esubero, ed ho preso anche una serie di attrezzi per aiutarmi nella costruzioni che non avevo in casa. Credo che se uno avesse già gli attrezzi per lavorare il legno, perchè per esempio appassionato di bricolage, potrebbe costruirsi un oggetto come il mio con veramente pochi euro. Non voglio dare cifre, ma tutto è costato molto meno della consol ed il volante/pedaliera, e se prendiamo a paragone i cockpit che vengono venduti in commercio non ci sono proprio paragoni.
 

La realizzazione è stata abbastanza semplice, nel senso che grazie allo studio attento del progetto, non ci siamo imbattuti in particolari intoppi. Certamente ci è voluto un bel pò di tempo, quantificabile in due serate dal tardo pomeriggio, fino a notte fonda. In realtà il tutto è stato complicato dal fatto che era la prima volta che facevamo qualcosa del genere, e quindi abbiamo dovuto imparare tante piccole astuzie. Anche il fatto di dover lavorare in un appartamento, senza nessun tipo di attrezzatura (tavolo da lavoro, supporti, morzetti ecc) ha allungato molto il lavoro. Come ho detto prima se qualcuno avesse dell'attrezzatura per il legno e un minimo di esperienza, credo che potrebbe assemblare tutto in 3 o 4 ore.

Poi un'altra mezza giornata è stata dedicata all'assemblamento di tutta la parte elettronica. La stanza in cui ho costruito e adesso uso il cockpit, era stata praticamente svuotata, sopratutto per proteggere quei componenti elettronici che soffrono per il pulviscolo, visto che forando il legno si generano un pò di trucioli e perchè con lo spazio libero si lavora meglio e non si fa danno. Quindi dopo aver finito il lavoro, ho dato un profonda pulita a tutto l'ambiente ed ho iniziato a ri-collocare tutto, a partire dalle 2 ciabatte che portano l'elettricità a tutti i sistemi, per poi passare alle consols ed infine all'impianto audio che a livello di cavi è decisamente il più ingarbugliato.

Inutile dire l'emozione della prima volta. Cavarsi nel sedile tenendosi alle sponde come si fa realmente in pista entrando in un kart o sentire il suono dell'avvio di Gt4 sparato da tutte le casse attorno a me. E che soddisfazione dopo tanto lavoro, teorico e pratico, veder realizzato qualcosa con le proprie mani che risponde a cui che ci si era prefitti. E-C-C-E-L-L-E-N-T-E !!

 

Deformata del "Tavolino principale" sotto il carico tipico della sterzatura e del feedback

 Stress equivalenti nella "Struttura primaria sotto" il carico del peso del pilota

Gli sviluppi futuri

Sono tante le cose che mi frullavano per la testa fin da quando ho deciso di mettermi a realizzare concretamente questo cockpit, ma molte di queste non le ho potute concretizzare perchè troppo complesse o costose. Tante altre aggiunte e modifiche mi vengono in mente di tanto in tanto quando mi calo dentro il mio abitacolo virtuale (e dire che questa manovra non è affatto facile a farsi). Però sono soddisfatto di quel che ho realizzato, ed anche se mi rendo conto che si potrebbe migliorare qualcosa, in fondo più di tanto non si può fare poiché è venuto tutto molto molto bene.

Quel che è certo è che il prossimo grosso passo sarà l'acquisto della PS3 e di GT5. Come ho già scritto sono un amante della serie della Polyphony e li ho giocati tutti fin dagli albori. Non saprei dire se è per questo che non riesco a trovare lo stesso feeling con gli altri giochi di guida, o perchè davvero hanno una marcia in più. In ogni caso, quando GT5 uscirà sarò lì a prenderlo e con esso la consol. Non credo che anticiperò l'acquisto della PS3 poichè per il momento la XboX fa egregiamente il suo dovere, e ci sono tanti titoli che voglio .. come dire... approfondire :)

Compatibilmente con le finanze mi piacerebbe riuscire ad accaparrarmi anche uno dei nuovi volati della Logitech sviluppati per la ps3, come il G27 di cui riporto un'immagine d'assieme qui intorno. Credo che un volante come questo montato su di una struttura solita e coinvolgente come quella che ho costruito, dia il suo massimo! Di solito i volanti Logitech vengono messi sul mercato proprio insieme al rilascio di una nuovo capitolo della saga GT. Chissà cosa riusciranno a produrre di innovativo con l'uscita di GT5, visto che già quello che è adesso in produzione è incredibilmente ben fatto e coinvolgente.

 

Un ringraziamento speciale al mio collega e amico Claudio V. senza il quale questo progetto non sarebbe mai stato realizzato. E' infatti grazie a lui che sono riuscito a trasformare la mia idea in qualcosa di concreto, e sempre grazie a lui e alla sua attrezzatura è stato possibile portare a temine con successo l'assemblaggio di tutte parti. Grazie Claudio, mi hai fatto un immenso regalo !

 

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